Valditara: “Puntiamo ad aumentare lo stipendio dei docenti del 6%”

Il ministro ha evidenziato la necessità di aumentare sia la spesa pubblica che quella privata per migliorare il sistema educativo.

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Valditara: “Puntiamo ad aumentare lo stipendio dei docenti del 6%” – Galvanize.it

 

Tra il 2015 e il 2022, i salari dei docenti sono diminuiti del 6%, mentre la media OCSE ha visto un aumento del 4%.

Valditara: “Puntiamo ad aumentare lo stipendio dei docenti del 6%”

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha recentemente commentato il rapporto OCSE “Education at a Glance 2024” durante un intervento. Valditara ha sottolineato che la spesa pubblica italiana per l’istruzione, fissata al 2022, è del 2,9% rispetto alla media OCSE del 3,2%. Ha evidenziato la necessità di aumentare sia la spesa pubblica che quella privata per migliorare il sistema educativo.

Le ragazze italiane ottengono risultati migliori rispetto ai ragazzi nella formazione terziaria, con il 37% delle laureate contro il 24% degli uomini. Esiste ancora un divario significativo nelle discipline STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) per la popolazione femminile.

Per colmare le differenze educative, è necessario investire sugli asili nido, specialmente per i bambini provenienti da famiglie meno agiate. Valditara ha menzionato un crollo degli investimenti fino al 2021, ma ha espresso ottimismo grazie ai fondi del PNRR e ulteriori investimenti del governo.

La spesa per studente alla primaria è di 13.799 euro, in linea con la media OCSE, mentre per le secondarie è di 13.739 euro. Il divario sarà colmato grazie ai fondi del PNRR e ulteriori investimenti. Nonostante il calo degli iscritti, il rapporto studente-docente è rimasto stabile.

Tra il 2015 e il 2022, i salari dei docenti sono diminuiti del 6%, mentre la media OCSE ha visto un aumento del 4%. Tuttavia, un nuovo contratto firmato a gennaio 2024 ha previsto un aumento del 4,5%, con ulteriori aumenti previsti. La dispersione scolastica esplicita è passata dal 13,3% nel 2019 al 14,2% nel 2020, con una stima del 9,4% per il 2024. La dispersione implicita è scesa all’8,6%, con un notevole recupero nel Mezzogiorno.

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