Il rapporto di Cittadinanzattiva mette in luce le carenze strutturali e non solo che nell’ultimo anno hanno causato ben 69 crolli nelle scuole italiane.
Un record, mai così negativo negli ultimi 7 anni.
Rapporto Cittadinanzattiva 2024, record di crolli nelle scuole
Il rapporto di Cittadinanzattiva per il 2023-2024 ha evidenziato un numero record di crolli nelle scuole italiane, con ben 69 incidenti registrati, il numero più alto degli ultimi sette anni. Di questi, 28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, altrettanti al Nord, e 13 al Centro. Molti di questi crolli erano preannunciati da segnali visibili, che sono stati ignorati o sottovalutati.
Inoltre, il rapporto ha sottolineato che una percentuale significativa degli edifici scolastici non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%). Anche il collaudo statico manca nel 41,50% degli edifici. Su un totale di 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono situati in zone a rischio sismico 1 e 14.467 in zone a rischio sismico 2.
Nonostante alcuni progressi, come gli interventi di adeguamento e miglioramento sismico che hanno interessato poco più del 3% degli edifici, la situazione rimane critica. Anche la manutenzione degli edifici è carente, con il 64% dei docenti intervistati che segnala problemi come infiltrazioni d’acqua, distacchi di intonaco e tracce di umidità.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha subito tagli significativi, riducendo i fondi destinati alla costruzione di nuovi asili nido e scuole, nonché alla ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici esistenti. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla capacità di colmare i gap esistenti e raggiungere gli obiettivi europei.
Le cause principali dei crolli nelle scuole italiane
Le cause principali dei crolli nelle scuole italiane, come evidenziato dal rapporto di Cittadinanzattiva, sono molteplici e spesso interconnesse tra loro. Innanzitutto la mancanza di manutenzione. In molti edifici scolastici viene effettuata una manutenzione inadeguata o – alcune volte – del tutto assente, che porta a problemi come infiltrazioni d’acqua, distacchi di intonaco e tracce di umidità.
Molte strutture che ospitano le scuole sono fatiscenti e non sono mai state adeguatamente ristrutturate o aggiornate per soddisfare gli standard di sicurezza moderni. Una percentuale significativa degli edifici scolastici non possiede il certificato di agibilità né quello di prevenzione incendi, e molti non hanno nemmeno il collaudo statico.
Un numero considerevole di scuole si trova in zone a rischio sismico elevato, ma solo una piccola percentuale ha subito interventi di adeguamento sismico. In molti casi, i crolli sono stati preceduti da segnali visibili di deterioramento che sono stati sottovalutati o, peggio ancora, ignorati. Ad aggravare una situazione non proprio rosea, anche i tagli ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che hanno ridotto le risorse disponibili per la costruzione di nuove scuole e la ristrutturazione di quelle esistenti.